Teatro

Riccardo Simone Berdini, il primo Valjean italiano

Riccardo Simone Berdini, il primo Valjean italiano

Dal 18 al 21 luglio il pubblico italiano (soprattutto bolognese, ma molti i “musical lovers” arrivati da altre città) ha potuto finalmente vivere l’incredibile esperienza di vedere rappresentato su un palcoscenico nostrano Les Misérables, il celeberrimo musical di Alan Boublil e Claude-Michel Schönberg (con liriche di Herbert Kretzmer), tratto dal romanzo di Victor Hugo. Lo spettacolo è stato rappresentato in Italia nella versione school edition, con alcuni necessari “tagli”, che non hanno tradito lo spirito del musical originale, applaudito da oltre 25 anni nel West End londinese. Un allestimento colossale, con 70 persone in scena a formare un doppio cast di ex-allievi, ormai professionisti, provenienti dalla Bernstein School of Musical Theatre, sotto la direzione musicale di Shawna Farrell, che ormai da parecchi anni collabora con il regista Gianni Marras e il Teatro Comunale di Bologna. L’orchestra dal vivo dellente lirico bolognese, diretta dal M° Stefano Squarzina, i meravigliosi costumi di Massimo Carlotto e sorprendenti proiezioni video hanno contribuito a creare un’atmosfera che scalda il cuore; con un modesto sforzo produttivo, gli organizzatori sono riusciti a far vivere al pubblico italiano l’emozione di uno dei musical più acclamati al mondo, dimostrando che anche nel nostro paese è possibile raggiungere certi standard qualitativi.

Dopo lo spettacolo, Teatro.Org ha incontrato Riccardo Simone Berdini, protagonista dello spettacolo nel ruolo di Jean Valjean (1° cast). Ecco la sua testimonianza:

Come è cominciato il sogno di Les Misérables in Italia?
«Il sogno di Shawna Farrell, direttrice della Bernstein School of Musical Theatre di Bologna, è sempre stato quello di realizzare I Miserabili, visto che sapeva che nessuno in Italia avrebbe avuto il coraggio di acquistare i diritti. E questo perché? Non c’è una risposta a questa domanda, considerando che, secondo me sarebbe un successo stratosferico. Dopo anni di “martellamenti”, probabilmente a Londra hanno capito che la school edition è l’unica soluzione per realizzare una versione italiana di questo spettacolo, e i diritti sono stati concessi. Si tratta però di un kolossal tecnicamente e vocalmente difficile e molti allievi non sono ancora preparati per sostenerlo, per cui è stato deciso di formare un doppio cast composto da ex allievi della BSMT, ormai professionisti. Ovviamente gli studenti dei corsi sono nel corso e fanno parte dell’ensamble».

Tu sei il primo Jean Valjean italiano. Quali sensazioni provoca interpretare questo personaggio?
«Questo non è un musical perfetto, ma è un connubio incredibile tra musica pop e impostazione di stampo lirico. Il romanzo di Victor Hugo è una base sorprendente per creare personaggi meravigliosi che, a partire da Valjean, hanno tutti una storia dietro e soprattutto un lavoro attoriale che in Italia non viene approfondito. Da noi il musical è associato a situazioni molto leggere, ed è un peccato perché musiche e personaggi del genere conferiscono una forza narrativa e spettacolare incredibile al prodotto. Io non riesco a capire perché produttori e registi italiani hanno paura di provare quello che in realtà li renderebbe vincenti, anche perché oggi il pubblico, è stufo di molti prodotti, c’è bisogno di una “sterzata”, che avrebbe già dovuto verificarsi, oppure il musical subirà un’implosione. Non si può pensare di continuare a realizzare family show, tra l’altro anche abbastanza deludenti sia a livello tecnico, sia a livello artistico. In questo modo viene sminuito il lavoro dei performer, ma anche l’intelligenza delle persone. […] Io rispetto ogni altra corrente di pensiero, ma se è vero che all’estero il musical si fa – e si pensa – in un certo modo, io mi faccio delle domande e mi do delle risposte, soprattutto dopo un’esperienza come questa».

Smessi i panni di Valjean, in agosto Riccardo Berdini tornerà, con i pollici alzati, a indossare il giubbotto di Fonzie per trascorrere ancora alcune sere d’estate in giro per l’Italia, protagonista del musical Happy Days, diretto da Saverio Marconi.